Nel mercato di oggi, gli imprenditori richiedono sempre più importanti sforzi di standard ai propri impiegati, dovuto ciò a trend più ampi del mercato del lavoro. Considerando questi fatti, come si può rendere più dinamico l’apprendimento per la formazione professionale? Guardando alle statistiche Eurostat, poi, si incontra un paradosso: da un lato, la disoccupazione tra le persone con qualifiche professionali si attesta rispettivamente a 6,9% in Italia, 12% a Cipro, 9,8% in Portogallo, 4,7% in Romania, mentre il 40% dei datori di lavoro afferma che non riesce a trovare lavoratori con sufficienti qualifiche. Tuttavia, tale paradosso, in realtà, se guardato dalla prospettiva delle competenze tecniche e trasversali, non è affatto un paradosso. Gli istituti e centri di formazione professionale, da un lato, e gli imprenditori/impiegati, dall’altro, hanno differenti percezioni su come la preparazione debba strutturarsi e su quali argomenti.
In modo da ottenere un lavoro e riuscire a mantenerlo, gli adulti hanno bisogno di un adeguato mix di conoscenze, abilità e competenze che facciano riferimento a un più ampio numero di lavori, in modo da migliorare la propria posizione lavorativa. Attualmente, lo sforzo formativo è concentrato principalmente sulle conoscenze specifiche per le imprese, mentre meno focalizzato è lo sforzo da parte delle agenzie formative sulle competenze trasversali, come comunicazione, capacità di presentazione, lavoro collaborativo, risoluzione dei problemi e gestione dei conflitti. Inoltre, anche altre due competenze chiave, quali apprendimento permanente ed etica del lavoro sono due ulteriori punti chiave delle abilità che possono rendere un lavoratore più resiliente e trasversale. Facendo riferimento alla ricerca “The issue of digital divide in rural areas of the European Union” [La questione del divario digitale nelle aree rurali dell’Unione Europea] di Joanna Kos-Łabędowicz che discute le due principali cause che possono ridurre l’esclusione digitale delle aree rurali:
percorsi formativi di motivazione all’uso delle nuove tecnologie.
Inoltre, secondo lo studio, “la mancanza di competenze digitali adeguate di una impresa, poi, non diventa solo il problema della stessa, ma per esteso, un problema della regione o del potenziale di un Paese”. Nel suo modello standard di competenze regionali, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro delinea alcuni elementi comuni delle competenze chiave richieste dai dipendenti: